Battipaglia, cuce mascherine e le regala: solidarietà italiana
Dall’atelier di abiti da sposa alle mascherine “fatte in casa” il passo è breve: la storia arriva da Battipaglia ed è simbolo della solidarietà italiana
Anna è un’imprenditrice, ha un atelier di abiti da sposa a Battipaglia ma l’epidemia da coronavirus ha toccato le corde più profonde. Che senso ha ignorare l’emergenza per continuare la vita di tutti i giorni se le nostre abitudini sono sconvolte dall’angoscia e dal senso di impotenza? Nasce così l’idea di mettere a disposizione della comunità quelle competenze maturate in anni di lavoro e di sacrifici con gli abiti da sposa.
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Cucire mascherine e regalarle. Anna sa bene che quelle mascherine che cuce non sono le famose FFP3 e non sono paragonabili neanche alle FFP2 ma sono comunque una protezione, ci garantiscono un pizzico di tranquillità e di sicurezza in più. Sono bianche, lavabili con candeggina e può produrne, da sola, almeno 100 al giorno. Una mano, per le tante associazioni che lavorano sul territorio che potranno ora disporre di mascherine riutilizzabili. A costo zero. Ma con tanta solidarietà e tanto senso civico.
Anche questa è una storia italiana ai tempi del coronavirus.