Barbara Piccinini “Verso un rassicurante destino”: l’Intervista
La scrittrice Barbara Piccinini si è raccontata nell’intervista realizzata da Newsly.it. Nata a Genova e trasferitasi durante l’infanzia ad Alessandria, ha vissuto ivi per più di 10 anni per poi stabilirsi a Verona dove tuttora vive. Ha lavorato nell’azienda metalmeccanica di famiglia ricoprendo vari ruoli, per poi intraprendere altre strade. Attualmente si dedica alla scrittura e lavora in uno studio legale. La scrittura ha sempre fatto parte della sua vita sin da bambina.
Barbara Piccinini, hai alle spalle una grande esperienza lavorativa che però non ti ha mai distratto dalla tua passione per la scrittura. Cosa rappresenta per te scrivere? “Scrivere è un’attività che mi accompagna fin da ragazzina, all’età di tredici anni ho incominciato a scrivere il diario segreto, poi sono passata a scrivere canzoni per un gruppo, di cui facevo la corista, poi racconti e infine romanzi. Scrivere è una parte di me, credo che non ne potrei fare a meno. E’ una sorta di sfogo liberatorio, mi fa star bene”.
Il tuo primo romanzo è di 15 anni fa e si chiama “Percorso obbligato” che tratta della generazione dei trentenni e della loro ricerca di trovare una stabilità lavorativa, un argomento attualissimo. Cosa hai inteso tu per “percorso obbligato”? “Il titolo, in effetti, è un po’ particolare e narra, come hai detto tu, di una generazione un po’ allo sbando sia a livello lavorativo che a livello sentimentale. E oggi ancor di più credo che il tema sia attuale. Ma il titolo si riferisce a una sorta di percorso che il protagonista, Leonardo, fa sentimentalmente; viene lasciato dalla fidanzata storica, si abbandona a facili avventure e, per ultimo, incontra una donna separata con un bambino di quattro anni; non vorrebbe lasciarsi coinvolgere dall’amore e nemmeno dalle responsabilità che ciò comporta, eppure ne rimane fregato. Quindi il suo è un percorso che, un po’ ironicamente, ho chiamato “obbligato”, perché è come se da certe situazioni non si possa scappare; soprattutto quando è l’amore vero a chiamare”.
Esiste più in questo mondo provvisorio e frammentato da mille incertezze un “percorso obbligato” per i giovani? “Al di là della storia del mio romanzo, credo che non esista un “percorso obbligato” oggi per i giovani; sono costretti a essere molto malleabili lavorativamente parlando e sono in continuo movimento anche nell’amore o nel sesso, alla perenne ricerca di qualcosa”.
Hai avuto un lungo periodo di stop prima di passare ad una altra pubblicazione, nonostante tu non abbia mai smesso di scrivere. Come mai questo stop? “Sì è vero. Sono passati parecchi anni, ma non ho mai smesso di scrivere. Ho scritto altri due romanzi, che sono rimasti inediti, diciamo che sono stati una sorta di sperimentazione; un modo per vedere la mia evoluzione nella scrittura. Credo di essere maturata negli anni e con “Verso un rassicurante destino” di aver trovato la strada giusta per proseguire la mia scrittura. Devo ringraziare pubblicamente il mio editore LFA Publisher, che ha creduto, assieme a me, alle potenzialità di questo romanzo”.
A gennaio 2017 è uscito per LFA Publisher “verso un rassicurante destino”. E’ la storia di un adulterio, è la storia di Giorgia e Francesco che raccontano a due voci la loro relazione extraconiugale, un racconto visto dalle due voci, una idea brillante per confrontare i diversi punti di vista di entrambi. Alla fine entrambi devono affrontare il loro destino. Parliamo di “verso un rassicurante destino”. “Verso un rassicurante destino è un romanzo che amo molto. E’, come hai detto tu, la storia di un tradimento raccontata direttamente dai due protagonisti, in un mix di emozioni, rimorsi, sensi di colpa, eros. Ho cercato la formula doppia perché credo che sia più accattivante e perché credo che il lettore possa essere interessato ai due punti di vista. Giorgia e Francesco si incontrano, si attraggano e decidono di concedersi dei veri e propri momenti di passione; non pensano e non riflettono sulle conseguenze, si vogliono e basta. Non si innamorano. Verso un rassicurante destino non è la storia di un tradimento che porta all’amore. Ho voluto, appositamente, raccontare qualcosa che non fosse troppo romantico o sdolcinato perché credo, che forse sia molto difficile ammetterlo, ma esistono tante storie extraconiugali di questo tipo”.
Io penso che il senso di tutto il romanzo stia nel “rassicurante” che tu sapientemente hai aggiunto al titolo. Una forma ironica per far comprendere che poi il destino di ognuno può essere per nulla rassicurante? “Esattamente questo: il lettore si rende conto molto presto che il titolo è ironico. In questa storia non c’è nulla di rassicurante. Io credo molto nel destino e credo che a volte possa essere rassicurante e a volte no. In questo caso non lo è. Non è colpa di nessuno, ma semplicemente di un susseguirsi di vicende sfavorevoli. Quando si tradisce bisogna essere coscienti che ci si assume un rischio, e come per tutti i tipi di rischi può andar bene o male. Il mio racconto è inventato e non vuole dare nessun giudizio morale. I tradimenti esistono, sono sempre esistiti e non credo di aver scandalizzato nessuno raccontando una storia che potrebbe o non potrebbe accadere a chiunque. Il destino di ognuno di noi può o non può essere rassicurante in tutti i cambi e non solo nell’amore o nel sesso”.
Pensi che le donne moderne possano riconoscersi nelle scelte libere di Giorgia? “Penso che ogni donna debba fare la sua scelta e se è una scelta sentita è sempre quella giusta. Ci sono mille situazioni che possono portare al tradimento e non sempre si possono capire dall’esterno. Credo che molte donne libere si possano riconoscere nella scelta di Giorgia, sì”.
“Verso un rassicurante destino” è una storia intrigante, non convenzionale, senza pregiudizi e dove alla fine c’è un giudizio morale che tu hai voluto inserire. La tua scrittura è immediata, pungente, dissacrante anche, mi ritrovo molto nel tuo modo di scrivere. Come sei arrivata al finale inaspettato? “Più che un giudizio morale, ho voluto far vedere una faccia dell’immoralità e soprattutto della doppiezza e falsità delle persone. Non sempre siamo ciò che potremmo sembrare di essere. La storia l’ho scritta pian piano e l’ho costruita scrivendola; inizialmente non avevo assolutamente idea che sarei arrivata a un finale così inaspettato, ma poi mi si è accesa una lampadina e ho pensato che per ad entrambi i protagonisti stesse bene un finale non atteso, soprattutto per Giorgia, che credeva di vivere una vita ben diversa da quella che gli pone di fronte la fine della storia. Non voglio svelare di più, per chi non lo avesse ancora letto, perché significherebbe rovinargli il finale. E mi fa piacere che tu ti possa identificare nel mio modo di scrivere”.
So che il romanzo sta riscuotendo molto successo, cosa stai percependo dal pubblico come impatto emozionale? “Sì, grazie. Il romanzo piace e ne sono molto felice. Credo che ciò che maggiormente colpisca la gente e, che quindi ne rimanga anche emozionalmente coinvolta, sia la scrittura incalzante, che ti in voglia a scoprire come va a finire la storia. La maggior parte delle persone che lo ha letto, mi ha riferito proprio questo bisogno, quasi compulsivo, di finire immediatamente il libro perché lo ha trovato molto coinvolgente. Io non posso che ringraziare i miei lettori e sperare di poter dar loro altre forti emozioni in futuro. Ricordo, infine, che il romanzo è tranquillamente acquistabile su IBS e ordinabile in tutte le librerie Feltrinelli d’Italia”.