Bansky, opera a sostegno di Zehra Dogan a New York
Si può affermare che la celebrità di Banksy sia sinergica al mistero che lo circonda da sempre. Tutto lascia pensare che sia originario di Bristol, perché da qui partono i primi segni della sua street art, tra graffiti e stencil di notevole valore artistico e sociale.
Certo è che la sua arte, in grado di stupire, divertire e riflettere, ha fatto più volte giro del mondo. Ma chi è Bansky? Sicuramente uno tra i principali esponenti della street art. Attraverso la tecnica dello stencil, egli caratterizza in maniera totalizzante la sua “Guerrila Art “: un modo di fare cultura, che ha già attraversato più volte il pianeta. Ed è proprio notizia delle ultime settimane che è apparso un nuovo murales, che denuncia la carcerazione dell’artista e giornalista turca, di etnia curda, Zehra Dogan, condannata nel luglio 2016 a quasi tre anni di prigionia, per aver dipinto un quadro raffigurante la distruzione di Nusaybin.
Una città devastata e distrutta e sulle cui macerie sventolava la bandiera turca. In tale opera si raccontava la cattiveria e la repressione del regime di Erdogan. Chi si trovasse in questi giorni a New York non può perdersi un giro tra Houston Street e Bowery, in piena Manhattan: su un muro di oltre 20 metri, che ha già ospitato opere di celebri writer, tra cui Keith Haring, regna con la massima imponenza questo ennesimo incredibile lavoro dello street artist. Il viso della Dogan, aggrappata con un volto segnato dalla tristezza ma non arreso ai fatti, è disegnato dietro le tante sbarre, tra le quali se ne evidenzia una con la forma di una matita e circondato da numerose tacche, simbolo del conto alla rovescia dei giorni trascorsi in carcere. Come sempre la foto dell’opera è stata condivisa sui social dallo stesso Banksy, con l’hashtag “Free Zehra Dogan”.