Attentato Londra 2017, 7 i morti. May: “Alla base l’estremismo islamico”
“I terroristi hanno in odio la nostra democrazia. L’8 giugno dobbiamo andare a votare per difendere la civiltà, i diritti umani e la democrazia“. È l’appello lanciato dal sindaco di Londra Sadiq Khan dopo l’attentato di questa notte (22.08 locali) nei pressi della London Bridge, nel quale sono rimaste uccise sette persone e i tre attentatori. Il bilancio dei feriti è salito nelle ultime ore a 48, tra i quali diversi sono in condizioni critiche. Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire cosa sia successo.
Sono le 22.08 locali, 23.08 italiane, l’Europa è concentrata a capire le sorti calcistiche in questa finale di Champions League disputata fra nazioni “cugine” (Juventus e Real Madrid), mentre oltremanica un furgoncino bianco Hertz con l’insegna di una lavanderia con tre persone sale su un marciapiede di Londra, nei pressi della London Bridge e inizia ad investire diversi passanti, una scena purtroppo già vista a Nizza quasi un anno fa e a Berlino più recentemente, come a dire “squadra (o attentato) vincente non si cambia”. Gli attentatori scendono dal furgoncino e, armati di coltelli, iniziano a fare man bassa di violenza fra tutti i passanti superstiti, sgozzandoli. No, non siamo in un film di Kubrik ma tra le strade di una delle metropoli più industrializzate al mondo.
A questo punto lo stesso commando di morte si è spostato in un’altra zona altrettanto affollata – Borough Market – zona di pub e ristoranti, in un sabato sera di inizio estate, uno dei tre attentatori ha accoltellato almeno due persone all’interno di un ristorante, una cameriera e un cliente. Avrebbe urlato di agire “per Allah”. In otto minuti gli attentatori sono stati fermati ed uccisi dalla polizia locale. Gli attentatori indossavano delle finte cinture esplosive, create appositamente simili a quella indossata da Salman Abedi nell’attacco di Manchester.
Attentato a Londra: le parole della premier May
Si aggrava, a pochi minuti fa, il bilancio dell’attacco e cresce l’allerta anche al di fuori della Gran Bretagna. Le vittime, ha riferito la polizia britannica, sono sette, mentre i feriti sono 48. Chiare e precise le parole della premier May che è rientrata a Downing Street – dove stamane terrà una riunione di emergenza del comitato Cobra – per seguire minuto per minuto la situazione: “Questo è il terzo attacco in tre mesi in Gran Bretagna. Gli attacchi non sono collegati ma siamo di fronte a un nuovo trend: il terrorismo chiama il terrorismo e gli assalitori vengono ispirati da altri assalitori”. Per la premier deve essere rivista la strategia anti-terrorismo contro le nuove minacce al Paese ed è necessario cercare accordi internazionali che disciplinano il cyberspazio: “Dobbiamo fare di tutto per limitare l’estremismo online creando spazi sicuri online”.