Attentato in Nigeria: almeno 50 morti
E’ salito a 50 il bilancio delle vittime dell’attentato avvenuto questa mattina in una moschea nella città di Mubi, nello stato dell’ Adawama, in Nigeria, dove un giovanissimo kamikaze ha innescato la cintura esplosiva che indossava e si è fatto esplodere durante la preghiera del mattino.
Decine i feriti, alcuni in modo grave, ma secondo quanto riferito dall’agenzia AFP dal portavoce della polizia dell’ Adamawa, non si può ancora definire con certezza il numero delle persone coinvolte.
Boko Haram dietro questo attentato?
L’attentato non è stato ancora rivendicato ma è nelle ultime ore sta circolando il nome dell’organizzazione terroristica Boko Haram che generalmente prende di mira proprio i luoghi più affollati della Nigeria del Nord. Lo stato dell’ Adawama, al confine con i territori in cui si accampano abitualmente numerosi terroristi, è stata già colpita lo scorso Dicembre, quando circa 45 persone sono morte in un attacco analogo a quello di questa mattina.
Inoltre, non sarebbe la prima volta che Boko Haram coinvolge dei ragazzi giovani per compiere i propri attentati; pare che scelgano degli adolescenti per poi costringerli, anche attraverso l’uso di droghe, a sacrificare la propria vita facendosi saltare in aria.
Secondo quanto stimato dall’Onu e da Amnesty International , più di 20.000 persone sono state uccise durante gli attacchi attribuiti al Boko Haram.
Pochi minuti fa, sui suoi social, Laura Boldrini ha commentato così la situazione nigeriana:”La Nigeria è il paese più popoloso d’Africa, ha tassi di povertà alti e la minaccia costante di Boko Haram ha già causato oltre un milione di sfollati. Situazione complessa che spinge i giovani a fuggire affidandosi a trafficanti”.