Attentato a Barcellona, tornano le cellule terroristiche
Chi esultava poche settimane fa per la caduta di Mosul, roccaforte dell’ISIS, sapeva anche che la sconfitta militare dei miliziani non sarebbe stata priva di conseguenze. Il generale arretramento in Medio Oriente del Califfato non è cosa del tutto positiva.
L’ondata di terrore iniziata nel 2015 con l’atto di guerra a Parigi è stata conseguenza dei successi militari della coalizione occidentale. Gli attentati di Barcellona sono da inquadrare in questo contesto. Il terrore non è scaturito infatti da azioni di cani sciolti, in prevalenza giovani incensurati e di lontana provenienza araba, ma da un vero e proprio commando composto da più persone. Non a caso si è tornato a parlare di cellula terroristica, ipotesi non ancora verificata, ma verosimile.
È il caso di Alcanar. Nella cittadina distante 200 km da Barcellona e 300 da Cambrils una forte esplosione ha spazzato via una casa ferendo sedici persone e uccidendone una. Dato il materiale ritrovato all’interno dell’abitazione, il sospetto che la cellula avesse anonimamente un laboratorio di esplosivi è forte.
Se così fosse, l’ISIS ha deciso definitivamente di venire allo scoperto in Europa. Si gioca il tutto per tutto. Le intelligence del Vecchio Continente, per contingenze storiche, infatti, sono particolarmente esperte a trattare con cellule terroristiche organizzate, ma soffre in particolar modo con i cosiddetti “cani sciolti” come si è ben visto. Basta tornare indietro di tredici anni. L’attacco a Madrid del marzo 2004 fu una doccia fredda dopo la quale l’intelligence spagnola iniziò a prepararsi nell’eventualità di altri attacchi simili.
Attentato Barcellona, il problema delle rivendicazioni
Chi indaga sui fatti ha difatti il problema di ricostruire le dinamiche ed i contatti precedenti all’attentato nella speranza di contatti con altri gruppi terroristici. Una cellula, di norma, compie un solo attentato prima di essere sgominata dalla polizia.
Un problema enorme è nel riconoscere la veridicità dell’affiliazione degli attentatori all’ISIS. Se molti attacchi sono ispirati dal Califfato, molti altri sono compiuti da emulatori. Ne sono la prova i fatti di Londra del maggio scorso. Grande strada c’è da fare ancora per ottenere una verità quantomeno definitiva, che potrà dare un senso alla morte di uomini e donne innocenti.