Associazione Mete Onlus, progetto “l’umano possibile”: tematiche affrontate
Il racconto di Mete Onlus, associazione umanitaria raccontata dal punto di vista della nostra redattrice Daniela Merola.
“Mete onlus”, l’associazione umanitaria no profit presieduta dalla Dott.ssa Giorgia Butera ha attivato una serie di “humanitarian artistic projects”, un progetto appositamente collocato all’interno del piano formativo ed educativo dell’associazione e la prima iniziativa è “l’umano possibile”. L’arte è l’ espressione che racconta l’interiorità umana, è un linguaggio universale che esprime e trasmette messaggi ed emozioni ed è per questo motivo che è stato creato questo progetto, per trasmettere messaggi di umanità e il titolo dell’iniziativa è emblematico, “l’umano possibile”. Ed è su questo messaggio che si basano i progetti umanitari artistici di “mete onlus”, progetti che hanno l’intento di realizzare laboratori teatrali e di arti visive varie affrontando i temi della tolleranza, della solidarietà, dell’integrazione e del multiculturalismo.
La direzione artistica è stata affidata ad Angelo Butera, direttore artistico e regista teatrale e cinematografico. Possiamo spiegare l’iniziativa dal titolo “l’umano possibile”. In questo mondo disumano e con immani disuguaglianze l’associazione “mete onlus”, nata nel 2015, ha come obiettivo quello di tutelare la dignità umana in ogni parte del mondo in modo particolare dove c’è un disagio economico e sociale, di chi è vittima di odio razziale e culturale. La presidente Giorgia Butera si batte ogni giorno per un impegno sociale sempre più attivo, un impegno umanitario basato sulle più svariate attività.
“L’umano possibile” fa parte di questo nuovo progetto umanitario che intende divulgare “umanità e tolleranza”, “umanità e conoscenza”, “umanità e attenzione” verso le tematiche dei diritti umani calpestati, una cultura di pace, una cultura di giustizia sociale. E non è facile realizzare “l’umano possibile” in un mondo come il nostro, sordo, distratto ed egoista. Un progetto come questo va condiviso da me come da tutti i mezzi di informazione, favorendo dibattiti sociali, nuove idee ed attenzione. Ma tutti devono appoggiare questo “humanitarian artistic projects” “l’umano possibile” e divulgare il messaggio umanitario. Bisogna credere in un “umano possibile” perché si può, perché si deve.