Anniversario Firma dei Trattati di Roma: Mattarella dà inizio alle celebrazioni
Il 25 Marzo è prevista la commemorazione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma ma le celebrazioni istituzionali hanno avuto inizio il 17 Marzo, data in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto un brindisi augurale all’Unione Europea.
Il Discorso del presidente Sergio Mattarella
Nel suo discorso il Presidente Mattarella, rivolto ai Presidenti delle Assemblee legislative degli Stati membri dell’Unione ed ai vertici delle Istituzioni Europee invitati per le celebrazioni, ha descritto le difficoltà derivanti dalla complessità nello sviluppo dell’Unione senza omettere la forza propulsiva per lo sviluppo dei paesi europei data dall’Europa unita e quella serie di valori condivisi che ormai legano cittadini ed istituzioni in un percorso di crescita comune.
Iniziando il suo speech trattando del livello a cui è giunto lo sviluppo delle istituzioni democratiche dell’Unione, il Presidente ha tenuto ad evidenziare che la doppia legittimità democratica, che avviene attraverso Assemblea e Stati, implica un cammino di grande responsabilità perchè si affermi il necessario obiettivo di crescente coesione. Un’opera che si costruisce, giorno dopo giorno, con il lavoro quotidiano nei singoli stati come nei luoghi della rappresentanza europea e delle sue istituzioni attraverso una sintesi alta nel quadro di una identica civiltà.
Il Presidente si è anche soffermato sull’attualità, specificando quanto quest’anniversario cada in un momento particolarmente complesso per via delle sfide – esogene e interne – che l’Unione si trova a dover fronteggiare in relazione al rapporto fra Stati membri e Istituzioni europee e fra queste ultime e i cittadini dell’Unione. Un chiaro riferimento quindi alla tumultuosità dettata da Brexit ed ai fenomeni di euroscetticismo manifestatisi nella vita democratica di vari stati dell’unione, compresa l’Italia, e maggiormente evidenziabili in alcuni passaggi elettorali (Olanda, Francia e Germania) che attraversano l’Europa.
Importante il passaggio del suo discorso sulla pace perchè motore dello sviluppo europeo. Bisogna prestare la necessaria attenzione in quanto c’è chi, in Europa, evoca lo spettro di nuove guerre presso le opinioni pubbliche, ha avvisato il Presidente; aggiungendo che, per quanto sia legittima l’ambizione di corrispondere in maniera più incisiva alle ansie degli elettori, non può tuttavia far dimenticare che la più rilevante differenza tra quel tempo (la guerra) e questo si chiama Europa unita.
Affermando l’importanza della democrazia rappresentativa come l’espressione più alta che il pensiero politico occidentale abbia elaborato, Mattarella ha poi invitato a tenere conto di quanto l’Unione sia qualcosa di più profondo che trae linfa dalle comuni radici, dalla nostra comune cultura, da un patrimonio di principi e sensibilità condiviso dai popoli che la compongono evidenziandoli tra l’altro con particolare importanza in quanto Demos e attivi protagonisti della vita comunitaria.