Angelus oggi 14 Gennaio 2018: “superare religiosità abitudinaria e scontata”
Al termine della messa per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, Papa Francesco si è portato nel suo appartamento del Palazzo Apostolico, per la recita dell’Angelus. Nel discorso prima della preghiera mariana, il Santo Padre Francesco si è soffermato sul vangelo di oggi e subito dopo l’Angelus, lo stesso ha ricordato l’importanza della celebrazione di questa giornata importante.
Prima dell’Angelus
Il Vangelo di oggi (Gv 1,35-42), propone un tema importante ovvero quello della:
“Manifestazione del Signore”. Vangelo che va a collegarsi con quello dell’Epifania, questa volta però si tratta di Giovanni Battista il quale indica Gesù come: “l’Agnello di Dio”, l’agnello sacrificale. Il Vangelo di oggi dunque va ad introdurre il tempo liturgico ordinario, un tempo che – ha affermato Papa Francesco -: “serve ad animare e verificare il nostro cammino di fede nella vita consueta, in una dinamica che si muove tra epifania e sequela, tra manifestazione e vocazione”.
La ricerca
Il “testimone” ha un ruolo fondamentale in essa. Nella ricerca infatti il ruolo di quest’ultimo è importante poiché ha percorso per primo il cammino, fino ad incontrare Gesù: per tal motivo: “Soltanto un incontro personale con Gesù genera un cammino di fede e di discepolo”. La ricerca dunque è importante e soprattutto deve essere supportata da chi ha percorso prima il cammino, in tal modo si può arrivare prima all’incontro con Cristo.
Però, continua Papa Francesco: “Potremmo fare tante esperienze, realizzare molte cose, stabilire rapporti con tante persone, ma solo l’appuntamento con Gesù, in quell’ora che Dio conosce, può dare senso pieno alla nostra vita e rendere fecondi i nostri progetti e le nostre iniziative”.
Superare certi aspetti
Creare un’immagine di Dio basta sul “sentito dire” non è la giusta via per raggiungerlo. Piuttosto, ha dichiarato Papa Francesco: “bisogna andare alla ricerca del Maestro divino e andare dove Lui abita”. A motivo di ciò ha concluso il Pontefice: “Siamo, pertanto, chiamati a superare una religiosità abitudinaria e scontata, ravvivando l’incontro con Gesù nella preghiera, nella meditazione della Parola di Dio e nella frequenza ai Sacramenti. Per stare con Lui e portare frutto grazie a Lui, al suo aiuto, alla sua grazia”.