Angelus di Oggi, Papa Francesco cita una canzone di Mina
Papa Francesco citando la parabola del Buon samaritano ha fatto un chiaro riferimento al migrante ucciso, quando ha detto: “Quel migrante che volevano cacciare via ero io”. Nell’Angelus di stamane, Papa Bergoglio ha affermato: “Non bisogna catologare le altre persone, per decidere su di loro a prescindere dalle situazioni, perché dipende soltanto dalla nostra volonta aiutarle quando esse sono in difficoltà anche se loro ci sono estranee o addirittura nemiche”.
Il Pontefice ha poi proseguito chiedendosi e chiedendo: “Chi devo amare come me stesso? La mia famiglia? I miei amici? I miei connazzionali? I miei fratelli di fede?”. Le parole del Papa fanno venire in mente le parole del professor Corrado Malanga, quando afferma: “L’altro è lo specchio di me, perché solo grazie a lui posso comprendere quella parte di me, che altrimenti non riuscirei mai a scoprire”. A questo punto il Papa argentino ha citato Mina: “Bisogna fare opere buone e non limitarci a dire soltanto: Parole, parole, parole, come recita una famosa canzone, perché un giorno saremo giudicati per le nostre opere di misericordia”.
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