Alfredo Reichlin Morto: il dirigente storico di Pci aveva 91 anni
Morto a 91 anni Alfredo Reichlin, primo dirigente del Pci e direttore dell’Unità. Il politico è morto nella notte del 21 marzo. Facente parte attiva del Novecento italiano, Reichlin era divenuto anche “Ministro dell’economia” del governo ombra nel ’92. Grande commozione nel mondo politico.
Alfredo Reichlin direttore de l’Unità
Alfredo Reichlin nacque a Barletta il 26 maggio 1925, ma all’età di cinque anni, si trasferì a Roma dove il padre esercitò l’avvocatura. Alfredo ottenne la maturità classica al Liceo Ginnasio. Nella giovinezza, fece parte della Resistenza con le Brigate Garibaldi e dei Gap: fu anche catturato dai fascisti nel 1944. Solo 2 anni dopo si iscrisse al Partito Comunista Italiano. Nel partito divenne uno dei dirigenti più importanti del trentennio seguente. Reichlin fu anche allievo di Palmiro Togliatti, anche lui ex dirigente del Pci, e in seguito divenne segretario della Federazione Giovanile Comunista italiana. Nel 1955 entro ne l’Unità e, l’anno dopo, ne divenne vicedirettore. Nel ’58 ne divenne finalmente direttore, ma in seguito ai contrasti politici tra Togliatti e Ingrao, Reichlin fu allontanato. Tornerà solo dal’77 all’81.
La collaborazione con Berlinguer
Divenne ben presto Segretario regionale del PCI in Puglia nel ‘63. In questo frangente dedicò molte delle sue opere come “Dieci anni di politica meridionale. 1963-1973” e “Classi dirigenti e programmazione in Puglia”. Divenne deputato nazionale nel ’68 ed entro come direttore nazionale del Partito collaborando anche con un altro storico nome della politica Enrico Berlinguer. Reichlin non fu mai contrario alle trasformazioni della PCI che divenne prima Partito Democratico della Sinistra prima, da PDS in Democratici di Sinistra poi, ed infine da DS in Partito Democratico. Dall’89 al ‘92 fu “Ministro dell’Economia” del “governo ombra” del Partito Comunista Italiano. Firmatario del 2008 de “Il manifesto dei valori del Pd”, si sposò 2 volte: la prima con Luciana Castellina, militante comunista che venne espulsa nel 1969 per aver aderito al gruppo de “Il manifesto”. Successivamente sposò nel ’82 Roberta Carlotto. Dalla prima ha avuto due figli, Lucrezia e Pietro, entrambi economisti.
Cordoglio dal mondo politico
Parole di cordoglio da parte del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Ricordo Alfredo Reichlin grande dirigente della sinistra. Una vita esemplare di impegno verso i più deboli e di responsabilità nazionale”. Anche l’ex premier Matteo Renzi ha commentato: “Lascia un vuoto profondo se ne va una delle personalità di maggiore spicco della sinistra italiana, un punto di riferimento per generazioni di donne e uomini impegnati nella cosa pubblica”. Il ministro Martina twitta: “Addio Alfredo Reichlin protagonista di tante battaglie della sinistra italiana. La tua voce mancherà”.