Alan Lomax e il suo archivio di “musica segreta”
Le origini del blues ha le sue radici ai tempi delle deportazione in massa dei neri, nelle regioni occidentali verso gli Stati Uniti. Tra i canti folk degli schiavi afro-americani del “profondo sud”, nacque la tradizione della musica americana. Erano gli anni in cui la vera musica tradizionale e folkloristica americana si udiva solo nelle zone rurali del sud dell’America. In quelle realtà difficili, in quelle città segregate, un uomo andava alla ricerca di note blues, e le prime testimonianze hillbilly.
Alan Lomax nasce ad Austin, nel 1915, figlio del banchiere John Avery Lomax collezionista di canzoni da cowboy e folklore del sud-ovest americano. Fu il primo e più grande etnomusicologo del mondo. Il piccolo Lomax cresce ascoltando le scoperte del padre, e insieme a lui viaggia. usufruendo di una vecchia macchina a cilindri Edison, registrano i brani dei “negri”, le vere ballate americane. “Per noi, questo strumento era un modo per abbattere le melodie in modo rapido e preciso. La voce stridula e graffiante di questi cantanti significava che stavano avendo un contatto comunicativo con un mondo più grande del loro.” Quando la Library of Congress fornisce loro un registratore all’avanguardia, padre e figlio percorrono 16.000 miglia del sud-orientale degli Stati Uniti in quattro mesi. Scrivono l’ “American ballads and folk songs” 1934, ancora oggi reperibile. Alan Lomax, si addentra persino nelle prigioni del Mississipi, e dalla Parchman Farm scriveva sul proprio taccuino: “Le persone che cantavano per noi erano a strisce e c’erano guardie con i fucili da caccia, accanto a loro…. Sotto questo sole rovente del Texas, c’è gente evidentemente nei guai, ma quando aprono la bocca viene fuori una fiamma di bellezza, un suono che corrisponde a qualsiasi cosa avessi ascoltato da Beethoven, Brahms o Dvorák.…” Aveva annotato, in quelle poche righe ” ho trovato… le persone che volevo rappresentare … con cui volevo stare “.
Insieme, padre e figlio stavano cambiando la percezione della musica e portando alla luce artisti musicali che avrebbero cambiato il panorama sonoro della nazione. Stavano catturando le storie musicali di quegli artisti ”fantasmi” nelle registrazioni, che altrimenti non avrebbero mai avuto la possibilità di condividere. Tutto ciò portò in vita tutte quelle preziose culture e le loro canzoni.
Non tutti però vedevano di buon occhio quell’uomo dall’aria schiva a cui importava solo delle proprie ricerche. Fu perseguito dall’FBI al punto che persino i servizi segreti britannici iniziarono a seguire le sue attività. Nel 1940, Lomax risultava indagato dall’FBI: “ l’investigazione condotta dimostra che è un individuo molto strano: si interessa soltanto di musica folk, è davvero poco affidabile e scontroso. […] Non dà alcun valore ai soldi, usa la sua proprietà e quella del governo con negligenza, praticamente non si cura del suo aspetto. ” Si pensava, inoltre, fosse un simpatizzate del partito comunista. In realtà Alan stava promuovendo il nome di musicisti allora sconosciuti come Woody Guthrie, Pete Seeger, Molly Jackson, Lead Belly, Muddy Waters, Josh White, Burl Ives, attraverso l’organizzazione di vari eventi, tra cui concerti e festival, avviando una corrente culturale, plasmando una nuova identità nazionale, grazie alla musica folk.
All’archivio di Alan Lomax, molti artisti di fama internazionale hanno attinto utilizzando i frammenti delle incisioni raccolti dallo studioso americano nel sud dell’America. Oltre ad aver dato spessore a stili minori come la musica afroamericana e l’hillbilly, per lo più sconosciuti fino agli anni Sessanta, in tempi recenti ha contribuito in diversi progetti musicali. Il blues, in particolare, prenderà forma negli stati del sud in cui era più presente la schiavitù, precisamente nella regione attorno al fiume del Mississipi, denominata anche “zona del Delta” da cui deriva il cosiddetto “Deltasound”, uno stile cupo e introspettivo tendente all’improvvisazione. Il “Delta blues” viene definito spesso anche come “ Country blues “ e “ blues rurale “. Brian Eno, disse di Alan: “ è probabile che non ci sarebbero stati l’esplosione del blues e dell’R&B, né i Beatles né gli Stones né i Velvet Underground” di Lou Reed, Nico e Warhol, senza di lui” .
Alan Lomax aveva cambiato le vite di tutti quelli che aveva registrato: “la cosa incredibile è che quando riprodussi questo materiale alla gente che avevo registrato, si resero conto che le loro cose erano buone come quelle di chiunque altro. Ciò che stavo scoprendo e che stavo facendo davvero – e quello che mio padre aveva fatto davvero – stava dando una strada a queste persone per esprimere se stesse e il loro lato della storia “. Credendo nella sua vocazione, Alan Lomax ha aiutato il mondo. Si è reso una figura determinante per la formazione del blues anni ’60. E’ stato un’instancabile cronista di note che altrimenti il mondo non avrebbe mai udito, senza le quali uno dei generi musicali più influenti non avrebbe preso forma attraverso quei cantautori che oggi continuano a fare la storia: Jonny Casch, Bob Dylan, Tom Waits…echi della musica di LeadBelly.
ALTRI ARTISTI CHE HANNO ATTINTO ALL’ARCHIVIO DI ALAN LOMAX
- Bruce Springstin per il suo ultimo lp ” Wrecking Ball “
- Moby per la canzone “Natural Blues”, deriva dalla meravigliosa voce di Vera Hall nella canzone ” trouble so hard” scoperta dal padre di Alan negli anni ’30
- I Nirvana hanno realizzato la cover ” Where did you sleep last night ” del brano folk ” Black Girl” inciso da Leadbelly nel 1944 “
- I Rolling Stones fecero una cover di ” You gotta move “L’inestimabile archivio di Alan Lomax, si trova oggi online su www.culturalequity.org, in cui vi si trovano le 5.000 ore di registrazioni audio, i 17.400 brani musicali, vedere i 3.000 video e le 5.000 fotografie.