Aggressione a medici e infermieri, cosa prevede il nuovo decreto?
Un nuovo provvedimento contro l’aggressione al personale sanitario sarà approvato al termine dell’Informativa
Le aggressioni nei confronti del personale medico sono un fenomeno in costante aumento, come dimostrano gli ultimi casi di cronaca. Per questo motivo il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato importanti novità durante l’informativa alle Camere attualmente in corso: una legge contro gli attacchi nei confronti di medici, infermieri ed Oss.
Alla base del nuovo decreto figurano l’inasprimento delle pene in caso di aggressione al personale sanitario e medico nonché l’istituzione di un Osservatorio nazionale per il monitoraggio di questi episodi.
Cosa prevede il decreto
Il disegno di legge antiviolenza rivolto al personale medico e sanitario è stato rispolverato in Parlamento, dove le Camere sono pronte ad approvarlo. Esso prevede “salvo che il fatto costituisca reato, chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive o moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o di incaricati di pubblico servizio presso strutture sanitarie socio-sanitarie pubbliche o private è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 500 a euro 5.000″.
Per quanto riguarda gli episodi di lesioni gravi o gravissime, il ddl equipara il personale sanitario ai “pubblici ufficiali” ed estende quindi l’applicazione dell’articolo 583 quater del Codice penale anche a medici e infermieri: “Le stesse pene si applicano in caso di lesioni personali gravi o gravissime cagionate a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio delle sue funzioni o a causa di esse nonché a incaricati di pubblico servizio nello svolgimento di attività di cura, di assistenza sanitaria e di soccorso”. Ciò vuol dire che l’aggressore rischia fino a 10 anni di carcere per lesioni gravi e fino a 16 anni per lesioni gravissime.
Dunque le aggressioni contro il personale sanitario diventano perseguibili dalla legge indipendentemente dal momento in cui l’aggressione è avvenuta, anche senza la volontà della persona aggredita.
In più, sarà previsto l’obbligo della costituzione come parte civile per aziende sanitarie, strutture socio-sanitarie e pubbliche amministrazioni nei processi per aggressione nei confronti del personale sanitario.
L’Osservatorio nazionale sulla sicurezza dei sanitari
L’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori sanitari è un centro adibito al monitoraggio degli episodi violenti e all’attuazione delle misure preventive e di repressione del fenomeno. Istituito presso il Ministero della Salute, si occuperà di:
- promuovere l’uso di strumenti di videosorveglianza;
- monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro;
- promuovere corsi di formazione per il personale medico e sanitario finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti/pazienti.