Adblock Chrome è realtà: stop alla pubblicità fastidiosa sui siti web
La fatidica data del 15 febbraio è ormai arrivata. E’ il giorno in cui Chrome, il browser di Google, introdurrà l’Adblock per fermare la pubblicità più fastidiosa. Tremano i principali gruppi editoriali internazionali che basano chiaramente sugli introiti pubblicitari il loro modello di business.
Ma cosa accadrà davvero? Sarà sufficiente attendere solo qualche ora o giorno per capire la portata di quella che viene annunciata come una vera e propria rivoluzione nel mondo online.
Per ora Google ha tenuto a precisare che non si tratta di un’azione mirata nei confronti dei competitors (sempre più numerosi e presenti sui vari mercati con i formati più disparati). “Big G.” era stato infatti accusato di aver introdotto questa novità per contrastare la crescente concorrenza che negli ultimi anni ha rischiato di minare la leadership del “duopolio” formato da Adsense e Adwords.
COSA SONO GLI BETTER ADS?
Saranno tenuti in considerazione e preservati quegli annunci pubblicitari e quei formati che rispettano gli standard “Better Ads” realizzati dalla “Coalition for Better Ads”, consorzio di cui fa parte la stessa società californiana (sul sito ufficiale è possibile accedere ai circuiti, ai network e alle concessionarie accreditate).
Google ha sottolineato che questa novità sarà introdotta solo ed esclusivamente per far crescere la qualità complessiva dei siti web, eliminare fastidi all’utente e migliorare la sua esperienza di navigazione sui vari devices. Sarà davvero così?
Ogni qualvolta “Big G.” ha annunciato rivoluzioni epocali o attività mirate al miglioramento della navigazione (ad esempio nell’elenco dei risultati di ricerca) ha puntualmente deluso le attese. E’ il caso ad esempio dei vari algoritmi che negli anni si sono succeduti per modificare i criteri e le logiche con le quali il “re” dei motori di ricerca ordinava i suoi risultati. Ancora oggi se effettuate determinate ricerche su Google vi ritroverete davanti a risultati impensabili, siti impresentabili, contenuti realizzati in maniera artificiosa, etc.
Insomma, la strada verso la vera rivoluzione online è ancora lunga. Riuscirà l’Adblock di Chrome a migliorare la Rete? E’ dura…