Aborto in Italia perché è ancora un tabù?
Esistono diverse persone che oggi giorno si dividono tra “pro e contro” aborto, ci sono vari tipi di aborto , spontaneo, interno, clandestino o detto anche IVG (Interruzione volontaria di gravidanza). La legge in Italia per l’aborto viene approvata nel 22 maggio del 1978 confermata solo nel referendum del 1981. Eppure parlarne sembra sempre un tabù. Tutti moralisti? Tutti etici? Tutti religiosi? La Chiesa Cristiana per esempio impone sia l’uso di contraccettivi e vieta l’aborto, in quanto “si uccide” una vita. Ma davvero è omicidio?
La legge dice che fino alla dodicesima settimane la donna può abortire, in Italia.
In Inghilterra addirittura alla ventiquattresima settimana.
È anche accertato che l’embrione è un corpo incompleto e incapace di funzionare in quanto privo di attività celebrale e nervosa, cosa che avviene solo al quinto mese di gestazione. Ma alcune donne pur di non sentirsi chiamare “assassine” o giudicate dalla società, o essere addirittura respinte da aziende ospedaliere di obiettori di coscienza e in Italia ce ne sono parecchi, ricorrono ad aborti clandestini, o pillole abortive con complicanze che portano anche alla morte .
Basta guardare su google il “kit per abortire”. Davvero raccapricciante.
I casi di aborti clandestini in Italia
“L’aborto clandestino esiste eccome“, dice Silvana Agatone, ginecologa all’ospedale Pertini di Roma e presidentessa della Laiga, Libera associazione italiana ginecologi per l’applicazione della legge 194. “Anzi, ne esistono due tipi. Quello “d’oro”, che riguarda donne italiane di alto livello sociale che, per evitare attese e per motivi di riservatezza, vanno in cliniche private dove le ivg sono fatte passare per aborti spontanei. E quello, ben più drammatico, che riguarda le donne che non hanno soldi né vie alternative .”
Anche Roberto Saviano su Facebook scrive : “L’aborto non è omicidio, abortire spesso è un diritto negato anche in Italia, è la violenza dei tanti che non comprendono che è un diritto acquistato da difendere, vi invito a studiare cosa accade in Brasile , alle morti dovute agli aborti clandestini. ” E ancora ” quello scarto , quella crescita individuale che poi diventa collettiva, nel mettere da parte non ciò che che pensiamo e ciò che crediamo ma le nostre esperienze personali ( Se capitasse a me… Io non permetterei mai…) a vantaggio di ciò che ci rende davvero colpevoli“.
Inoltre le donne che ricorrono a questa decisione drastica , hanno delle conseguenze psico-ficishe:
Stress, ansia, depressione, ricorrenza del lutto, dell’aborto, dell’anniversario di compleanno, senso di colpa ecc..
Qualsiasi essa sia la motivazione, per quanto possa essere anche immorale per alcuni di noi, tutte le donne devono e sono libere di poter scegliere.
Pensiamo a una violenza subita, a una malformazione, o semplicemente a un posto di lavoro non stabile.
Chi siamo noi per dare dell’assassina a un’altra donna ?
Chi siamo per denigrare?
Ricorrere a scelte drastiche come l’aborto , a volte porta davvero serie conseguenze sulla vita delle persone. Alcune ricorrono all’aiuto di specialisti, per non accettare la vergogna, il senso di colpa e come molto spesso accade il GIUDIZIO delle persone; hanno provato a suicidarsi.
Quindi, per quanto giusto o sbagliato sia , etico o morale non condanniamo.
Siamo solo esseri umani, con la nostra valigia piena di sbagli.
Siamo tutti peccatori, chi più chi meno.