5 metodi per conservare gli alimenti
Gli amanti della cucina e non solo sapranno che, oltre alla corretta cottura degli alimenti, è fondamentale anche una corretta conservazione domestica del cibo, sia prima che dopo la cottura, dal momento che vi è il rischio di incorrere in problemi di salute causati dal deterioramento dei cibi.
Per ridurre gli sprechi alimentari ed evitare l’alterazione del cibo che ci accingiamo a consumare, preservandone la qualità e tutte le caratteristiche nutrizionali, occorre conoscere per bene le regole della corretta conservazione degli alimenti.
In base al tipo di cibo e alle necessità infatti si possono utilizzare diversi metodi di conservazione. Vediamo insieme quali sono i 5 più comuni.
Refrigerazione
Uno dei metodi di conservazione più comuni è senza dubbio la refrigerazione, un sistema temporaneo che rallenta, se non addirittura blocca, la proliferazione batterica e quindi l’alterazione dell’alimento stesso e delle sue proprietà grazie alla bassa temperatura compresa tra gli 0°C e i 10°C.
Per fare in modo che la conservazione del cibo avvenga correttamente, occorre disporre gli alimenti in frigo seguendo un ordine ben preciso:
- nel ripiano più alto del frigo vanno riposti i prodotti confezionati e gli alimenti cucinati;
- nei ripiani centrali trovano posto formaggi e latticini, uova e alimenti aperti;
- carne e pesce nel ripiano più basso del frigo;
- la frutta e la verdure invece vanno riposte nell’apposito cassetto, ideale per preservare questo tipo di alimenti dalle temperature troppo basse.
Congelamento
A differenza della refrigerazione, il congelamento degli alimenti avviene ad una temperatura compresa tra i -4°C e i -10°C e consente un tipo di conservazione di lungo periodo. Viene effettuata infatti soprattutto per i cibi di stagione in modo da consumarli quando non è possibile reperirli, ma anche quando si vogliono conservare delle pietanze in eccesso così da evitare inutili sprechi di cibo.
Le conserve: sott’olio e sott’aceto
Quale regione italiana non prepara le conserve nel periodo estivo? Una tradizione a tutti gli effetti, ormai viene proposta per qualsiasi alimento. È importante però rispettare le principali norme igienico-sanitarie durante la loro preparazione, altrimenti si rischia di incorrere nel botulismo.
Funghi, asparagi, carciofini e peperoncini: ormai qualsiasi verdura può essere conservata sia sott’olio che sott’aceto, a seconda dei gusti.
Sottovuoto
Uno tra i metodi più utilizzati in casa grazie alla sua facilità e praticità, i sacchetti sottovuoto sono ideali per conservare gli alimenti consentendo una durata maggiore del prodotto.
Con questo metodo si può conservare di tutto ma, in base all’alimento, variano sia la temperatura che il periodo di conservazione. Ad esempio i biscotti, il caffè e la frutta secca possono essere conservati a temperatura ambiente, la carne e il pesce possono essere conservati nei sacchetti sottovuoto in congelatore, e i formaggi, i salumi e la frutta in frigorifero.
Affumicatura
Infine, vi è l’affumicatura, una tecnica di conservazione degli alimenti molto antica che consiste nell’esporre il cibo al fumo causato dalla combustione del legno, la cui quantità di resina deve essere però molto bassa.
Esistono nello specifico due tipi di affumicatura a seconda del trattamento (che può essere fatto a freddo e a caldo) e dello scopo:
- Nel caso dell’affumicatura a freddo, il processo richiede dalle 24 alle 48 ore e la temperatura deve essere compresa fra i 16 e i 26°C. Questa tipologia di trattamento serve nello specifico a conservare il prodotto alimentare.
- Nell’affumicatura a caldo, invece, la temperatura deve essere mantenuta fra i 60 e i 75°C ed è effettuata per rafforzare il sapore di affumicato.