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19 settembre San Gennaro, Patrono di Napoli: Storia e Tradizioni

Il 19 settembre la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa festeggiano San Gennaro, Vescovo e martire, patrono di Napoli.

San Gennaro nacque nel 272 in una località mai ben definita, presumibilmente Napoli, e morì a Pozzuoli il 19 settembre 305. Compì il suo apostolato a Benevento, città di cui fu Vescovo, molto amato dai Cristiani e rispettato dai Pagani. Nel 305 in seguito alla sua fervida difesa della Cristianità e in contrasto con il Console Dragonio, venne arrestato e giustiziato per decapitazione.

E’ patrono e protettore di Napoli e dell’intera “napoletanità”. I partenopei gli sono devoti da sempre, grazie anche al rito mistico che riguarda il miracolo della liquefazione del sangue. Le reliquie di San Gennaro sono conservate nel Duomo di Napoli insieme alle ampolle contenenti il suo sangue. Ogni anno, a maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, il sangue del Santo viene esposto ai fedeli che attendono con venerazione che si compia il miracolo.

Secondo antiche documentazioni, il sangue di Gennaro si è sciolto, la prima volta, nel 1389, ma la tradizione vuole che questo sia accaduto molti anni prima, all’epoca di Costantino. Il corpo di San Gennaro fu trasferito da Agro Marciano a Napoli dal Vescovo Severo. Eusebia, la donna che portava le ampolle contenenti il sangue, si avvicinò ai resti del Santo e il sangue prese a sciogliersi. Nell’ultimo anno il miracolo della liquefazione si è compiuto in tutte e tre le date: 19 settembre, 16 dicembre 2015 e ancora il 30 aprile 2016.

Il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, patrono di Napoli, mischia religiosità e superstizioni, perché segno di buon auspicio per la città e i suoi abitanti. I

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