Attualità

100 giorni all’Esame 2017: data, origini e tradizioni

Già all’orizzonte l’Esame di Stato 2017: la prima prova scritta è fissata per il 21 giugno  e questo fa si che il 13 marzo, sia la famigerata giornata dei “100 Giorni all’Esame“, data in cui migliaia di studenti delle classi quinte delle Scuole Superiori celebrano con riti, tradizioni e “pellegrinaggi” scaramantici e beneauguranti.

Tradizioni, Usanze e Riti Scaramantici

La celebrazione della giornata dei “100 giorni all’esame” è una consuetudine che da decenni porta migliaia e migliaia di studenti italiani dell’ultimo anno di scuola superiore, prossimi all‘Esame di Maturità, a dedicare un giorno intero a riti scaramantici , a pellegrinaggi in luoghi di culto – non sempre, anzi quasi mai religiosi – ma dall’atmosfera magica e evocativa, a festeggiamenti in vista dell’impegno finale. Scendere e salire ripetutamente le scalinate dei Duomo, delle Cattedrali o dei Monasteri, scrivere il voto finale che ci auguriamo di prendere sulla sabbia e aspettare che l’acqua del mare o del lago la cancelli, toccare statue o parti di statue di illustri studiosi, o poeti, o scienziati della Storia.

In Toscana, gli studenti si recano a Pisa, in Piazza dei Miracoli, a toccare le lucertole di bronzo del portone della Cattedrale o a contare le cosiddette “Unghiate del Diavolo” i piccoli forellini neri, di origine misteriosa, che compaiono su una lastra di marmo sul muro esterno laterale. In Sardegna, si scomodano i riti celtici per festeggiare i 100 Giorni all’Esame, con balli in circolo intorno al fuoco o a monumenti di un certo significato “culturale”. Chi si affida invece alla religione va in pellegrinaggio nei luoghi di culto ai quali è più devoto, meglio se ci sono lunghe scalinate da salire e da discendere, più e più volte: è buona tradizione anche fare la benedizione delle penne, cioè far benedire gli strumenti che serviranno durante le prove d’esame. A L’Aquila invece risulta di buon auspicio alla buona riuscita degli Esami di Maturità darsi battaglia lanciando addosso uova e farina.

Chi ha ideato per primo questo evento dei giorni all’esame? Sembra le origini di questa tradizione si debbano a un militare, invece che a uno studente. Nel 1840 un allievo ufficiale dell’Accademia Militare di Torino, avuta notizia che avrebbe dovuto studiare ancora 3 anni prima di diventare Ufficiale, cominciò con gli amici il conto alla rovescia, celebrando i 1000 giorni che mancavano alla fatidica data, poi i 500, i 200 e infine, i più importanti, i 100 Giorni all’Esame. 

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